L’ingresso fontanaro

                                

Erano alcuni anni che in sede Direttivo Pro-loco si era pensato di abbellire l’entrata al nostro paesello e dotarlo di un cartello con la scritta: “Benvenuti a Fonteavignone”.
Il posto fu deciso da subito (all’unanimità) appena dopo l’entrata principale del borgo, nel punto esatto in cui la strada principale si dirama a dx per l’ex edificio scolastico ed a sx per la Chiesa Madre.
Purtroppo gl’impegni nel frattempo continuarono a moltiplicarsi ed il progetto non riuscì a decollare.
L’idea di posizionarci il “Fonte Battesimale” della lontana “Aia dei Frati”, balenò in contemporanea sia a me che a Vincenzo Lucantonio.
Ma perché toglierlo da lì e posizionarlo all’ingresso del paese? Semplice … per paura che lo rubassero!, come purtroppo era già avvenuto con la pietra architrave all’entrata del vicino rifugio per le corriere.

Il tempo intanto correva inesorabile, finché … stanchi dei continui tentennamenti, nel primo pomeriggio di Domenica 17 Giugno 2018, decidemmo con Giacinto Lucantonio, Ottavio ed Alberto Rosa di compiere l’impresa.
Posizionammo il vetusto rimorchietto dietro al quad dell’autista Vincenzo e partimmo.
Dato che al bivio per salire a Rocca di Cambio c’erano spesso i Carabinieri e il rustico mezzo non poteva circolare su strada, mandammo Giacinto in avanscoperta ed Alberto dietro di noi, in caso di problemi.
La “Piletta all’Arifrata” (Fonte Battesimale), col passare degli anni, si era nel frattempo rotta in due pezzi separandoli leggermente.
Nonostante ciò, risultò egualmente molto pesante da trasportare e … tra l’altro, all’atto dello scavo la trovammo anche assai profonda nel terreno.

Dopo una buona ora e mezza di lavoro con pale e picconi, caricammo a fatica il prezioso reperto e ripartimmo per il paese ma … ahimè!, a cinquecento metri dal bivio per Fonteavignone successe l’imprevisto e forammo una ruota.
Parcheggiammo sulla destra di fronte a “Puzze Callara” (Pozzo Caldaio) e … dato che dovevamo procedere ancora più lentamente del previsto, mandammo Giacinto a controllare se il crocevia fosse libero.
Lo “Storico” tornò quasi subito dicendo di non muoversi dato che c’era un posto di controllo dei Carabinieri in atto.
Aspettammo una buona mezz’ora prima che la macchina della “Benemerita” transitasse per direzione “Rocca di Cambio”; ricordo che al suo passaggio facemmo gli indifferenti e … recitammo la parte dei turisti intenti a fotografare “Le Prata”.
Una volta ripartiti, con quell’andatura da lumaca per arrivare a Fonteavignone fu un vero calvario; il peso era veramente ingente e la gomma accartocciata procurava sbalzi continui al gravoso carico.
Tutto è bene ciò che finisce bene e … seppure a tarda sera, riuscimmo finalmente a depositare il prezioso cimelio sulla zona destinata.
Ai primi di Luglio, demmo una sana ripulita al luogo prescelto e facemmo una grossa buca onde posizionare il millenario residuo con il quale, i defunti frati … solevano battezzare i bambini da poco nati.
Grazie anche al mastro Domenico e a Serafino che ci vennero in soccorso, approntammo per sicurezza una robusta gettata di cemento e di sassi sulla base … in modo da ovviare al suo notevole peso.

Verso la metà di Luglio … io, Vincenzo ed Eugenio Lucantonio, ci recammo con la carriola a reperire i sampietrini bianchi tolti precedentemente nel paese per effettuare la puntellatura alle case pericolanti e li ammucchiammo nei pressi della scarpata.
Il 20, la ditta Marco Agnifili che lavorava alla casa del fu Domenico D’Ascenzo (l’Avvocato), su nostro sollecito, ci mandò un operaio con una piccola gru montata sul camion per aiutarci a posizionare il Fonte Battesimale sulla struttura.
Il 24 di Luglio, il buon Ottavio, che con la Mifa stava effettuando uno scavo a Rocca di Mezzo, ci scaricò due camioncini di terra per pianeggiare il terreno.
Intanto Domenico, aiutato da un bel gruppetto di Fontanari, proseguiva con maestria il rivestimento in pietra sul circolare basamento (dopo naturalmente averne tolto l’armatura).

Il 30 Luglio, finalmente, il lavoro era terminato.
Rastrellammo tutte le pietre sparse sul terreno e subito dopo spianammo il grosso mucchio di terra.

Il mese di Agosto ci vide sempre assenti poiché già programmato per la XV Sagra Fontanara e la S. Festa Patronale.
Il 23 Settembre, qualche giorno dopo la Benedizione alla S. Croce sul monte “Pago”, io e Vincenzo riprendemmo il lavoro sospeso.
Tempo un paio di giorni e completammo anche le due scritte a terra con i bianchi sampietrini recanti le parole: “La Fonte”.
La prima la mettemmo sul lato piano che prosegue verso la pista ciclabile, mentre l’altra … la posizionammo contro la scarpata sulla discesa che porta al campo da tennis.

Ora, per completare il lavoro, mancava la sola tabella che raccontasse ai posteri la storia della preziosa “Piletta”.
Tempo due giorni e l’impagabile “Dg Promotion” ci accontentò nuovamente.
Il 26 Settembre, metà sogno si era finalmente concretizzato!

… Per due anni, tutto restò immobile, del cartello di “Benvenuti” però nemmeno l’ombra.
Finalmente verso la metà di Giugno del 2020, in una ennesima riunione del Direttivo, l’argomento venne ripreso ed affrontato; non potevamo d’altronde far passare a vuoto anche l’estate da poco entrata.
Una volta quantificato il budget da spendere, Presidente e Direttivo furono tutti d’accordo che fossi io ad interessarmene.
Il 16 Giugno mi attivai prontamente e scrissi la relativa lettera da consegnare al comune per ottenere il permesso di collocazione … dopodiché la feci firmare al nostro Presidente.
Venerdì 26, partii dall’Aquila destinazione Rocca di Mezzo; la fortuna fu decisamente mia alleata in quanto riuscii a far protocollare la domanda, il luogo preciso del posizionamento, il fac-simile della tabella e … ad ottenere per l’ora di pranzo il visto a procedere.

Dato che il tempo era abbastanza risicato, già il giorno dopo scesi ad Aquila e chiesi (senza successo) ad alcune fabbriche dei “Vestini” per la realizzazione del cartellone.
Ricordo che era la mattina del 5 di Luglio, quando, accantonata l’idea di opifici ed artigiani vari, pensai al cugino Tony Turco che da sempre si dilettava con successo come falegname.
Il 5 pomeriggio stesso, scesi da Fonteavignone e mi recai da lui per chiedergli il consenso; Tony acconsentì di buon grado, promettendomi di iniziare subito, in modo che … che per la fine del mese potevamo ritirare il tutto.
La prima foto del lavoro intrapreso recava la data del 8 e … ci vollero quindici giorni buoni di lavoro tra reperimento materiale ecc. prima che la tabella fosse definitivamente terminata.

Nel frattempo, spulciando tra le vecchie fotografie, non riuscimmo a trovare quella giusta per la “Fonte”; a noi occorreva una foto dall’alto che mostrasse i luoghi più caratteristici da segnalare e … soprattutto idonea, a potervi inserire i numeri con i relativi nomi delle relativi strade, chiese, piazze ecc.
Fortuna volle che il nipote di Stefano D’Ascenzo lavorasse sugli elicotteri della Guardia di Finanza; gli esponemmo il problema ed egli ci assicurò che per Domenica 26 Luglio avrebbe fatto le relative foto, dato che per quel giorno … era prevista una ricognizione sull’Altopiano delle Rocche.
Antonello fu di parola; verso le 10,30 un aeromobile proveniente da Pescara volteggiò per ben due volte sul Cielo di Fonteavignone prima di sorvolare sulla S. Croce di monte “Pago” e … sparire alla nostra vista.
Il pomeriggio sul tardi di Venerdì 24 Luglio … io ed Ottavio col camioncino Mifa, ci recammo a Paganica a prelevare il capolavoro commissionato; il cartellone era veramente pesante, largo oltre due metri e lungo quattro.
Fummo anche fortunati, in quanto quel pomeriggio, con mio cugino Tony c’era un suo parente e … in quattro, seppure a fatica riuscimmo a sistemare il prezioso carico.
Nel frattempo, Davide Galassi era già al lavoro nel suo locale; gli avevamo infatti commissionato 10 frecce direzionali e la foto del nostro borgo con su la scritta di “Benvenuti a Fonteavignone”.
Le frecce suddette ed il pannello sarebbero stati realizzati su alluminio D-Bond, un materiale molto resistente all’esterno; naturalmente, sia le scritte che il soggetto da raffigurare, erano stati votati precedentemente dal Direttivo Pro-loco “La Fonte”.
Oltre a tutto questo, una poesia in dialetto Fontanaro per i paesani e spiegata di fianco in italiano per i forestieri fu nei precedenti giorni da me scritta, fatta realizzare e … al sopraggiungere dell’insegna, fissata nel lato posteriore.

Mancavano meno di 20 giorni alla festa paesana e così, il giorno 29 Luglio, lo dedicammo interamente allo scavo delle buche in cui dovevano essere collocati i piedi della grande tabella.
Effettuate le due cavità, impastammo sabbia e cemento e bloccammo entrambi i tubi di plastica con una bella colata.
Venerdì 7 Agosto, armati di buona volontà, posizionammo l’opera, la cementammo per bene, ripulimmo il terreno da attrezzi e sassi vari e … pienamente soddisfatti brindammo all’ottimo lavoro svolto.

Grazie alla Pro-loco “La Fonte”, anche Fonteavignone, aveva ora un più che dignitoso ingresso e poteva finalmente elargire il suo caloroso “Benvenuto” a chiunque volesse venire a farci visita o … ad onorarci con la sua presenza.
(Pasqualino Gianni D’Ascenzo)