La seggetta

La seggetta
17 settembre 2005
il postino

IL RECUPERO DELLA “SEGGETTA”

Ci sono dei luoghi ben radicati nel nostro cuore, luoghi che suscitano in noi emozioni più forti di qualunque altro. Essi sono luoghi speciali che fin dall’infanzia hanno fatto parte della nostra vita e … che solo a pensarli, ci riportano al passato e agli anni più belli della perduta fanciullezza; uno di questi è la “Seggetta”! Già, la “Seggetta”, uno stupendo monolito che Madre Natura decise di scolpire a forma di piccolo trono e … sul quale ora l’erba funge da morbido cuscino. Una splendida roccia che da sempre ha donato ristoro a paesani e a pellegrini e … che tutt’ora invita gli affaticati passanti a un po’ di riposo.
Era la primavera del 1972 allorché il misfatto avvenne.

Ricordo ancora oggi le facce esterrefatte dei Fontanari alla notizia; purtroppo, però, quando ce ne accorgemmo era Autunno inoltrato, i militari erano andati via e … potemmo soltanto recarci sul posto a verificare. Il curvone davanti allo spiazzo dove da sempre essa si ergeva, ci apparve notevolmente accresciuto e … sotto di esso, una marea di scogli piccoli e grandi erano ammassati uno sull’altro.

Fortuna volle che quel giorno, ci fosse con noi Domenico Lucantonio, il quale dopo qualche ora di impegnativa ricerca, riuscì a individuare il sospirato reperto.La Seggetta era poggiata su un fianco fortunatamente illesa, ma … circondata da migliaia di altre pietre, ben lontana dalla scarpata che oltretutto era alta un paio di metri. Apparve da subito un grosso problema quello di poterla riposizionare alla sua sede natia.

Non sarebbe stato semplice trovare né … una gru abbastanza resistente per riportarla su, né … la magnanima persona propensa a regalarci questo meraviglioso miracolo. Dovettero passare trentatré anni prima che il sogno finalmente diventasse realtà. Trentatré anni in cui della “Seggetta” restò soltanto il nome per indicarne la località … trentatré lunghi anni senza potersi più sedere laddove i nostri avi e i nostri genitori erano soliti raccontarci delle storie fantastiche. Nonostante il pensiero tornasse spesso lì, col passare del tempo la vita proseguì imperterrita il suo cammino e … le storie di ognuno di noi, continuarono a snodarsi inarrestabili lungo i non facili bivi che ogni giorno ci si materializzavano davanti. Come tanti altri della mia generazione, anch’io nel frattempo avevo formato una mia famiglia e … dopo vari e saltuari lavori sull’Altipiano delle Rocche, ero finalmente diventato un dipendente di Poste Italiane con la mansione di portalettere.

Ebbi la nomina a Casalecchio Di Reno nel lontano 1983, dove trascorsi 19 mesi prima di poter rientrare in Abruzzo.

Prima di allora, il servizio di recapito, lo avevo svolto sempre nella nostra Provincia, sostituendo i colleghi un po’ ovunque, da Sassa a Celano, da Ovindoli a Bagno, da Ocre a Camarda.

Dopo la definitiva assunzione a tempo indeterminato, feci qualche anno ancora il centro-scorta finché diventai titolare della zona di Collebrincioni in provincia di L’Aquila.

Finalmente in quel periodo, le private autovetture furono accantonate e … le Poste Italiane, consegnarono agli addetti al servizio di recapito le tanto agognate macchine per gli uffici locali nonché i motorini per le città.

Per più di 25 anni prestai a Collebrincioni il mio operato, senza mai uno screzio o una parola fuori luogo con qualcuno; ero diventato il confidente e l’amico sincero su cui poter contare in ogni momento.

Fra le tante amicizie nel paese quella con Aldo Ciuffetelli fu certamente una tra le più belle e … che per sempre risplenderà nel mio cuore.

Aldo (ora in pensione come me), faceva parte in quel periodo, della generosa e splendida famiglia dei Vigili Del Fuoco … con la mansione di capo-reparto.

Quando ci si incontrava si discorreva un po’ di tutto e gli argomenti erano tra i più disparati … dalla vita reale ai sogni da realizzare, dallo sport alla famiglia, dalla casa agli hobby.

Un giorno, parlando del mio paese, mi uscì spontaneo raccontargli la storia della “Seggetta” e … di quanto, sia a me che a tutti i Fontanari sarebbe piaciuto rivederla al proprio posto.

Aldo mi guardò negli occhi e disse: “Quello che mi stai chiedendo è fuori da ogni regola, se si venisse a sapere che ti ho favorito per una cosa così, potrei anche perdere il posto di lavoro ma … un giorno, non è detto che non capiti una situazione favorevole che lo permetta.

Certamente, quel giorno, avrò bisogno di una mia squadra fidata che si trova nei paraggi di Fonteavignone e … non appena si verificheranno queste due condizioni ti telefonerò; tu in quel frangente, dovrai essere assolutamente pronto a lasciare qualsiasi cosa stai facendo e accorrere sul posto”.

E … il tempo volava, l’Inverno dava il cambio alla Primavera, la Primavera all’Autunno, l’Autunno all’Estate e … l’Estate alla Primavera; le stagioni imperterrite si susseguivano cambiandosi d’abito e regalandoci colori ed emozioni indescrivibili.

Sabato 17 Settembre del 2005, avevo appena effettuato qualche consegna sul giro che mi squillò il telefonino; era l’amico Aldo il quale mi informava che il camion-gru dei Pompieri aveva finito in anticipo un lavoro nella zona ed era ripartito con destinazione “Seggetta”.

Non ci pensai su nemmeno un momento e … lì per lì, mollai baracca e burattini.

Riposi tutta la corrispondenza ancora da consegnare nel portabagagli dell’autovettura e tornai di corsa in ufficio per parcheggiarvi la panda di servizio … quindi, salii sulla mia amata 112 e come un forsennato inforcai la strada per le Rocche.

A distanza di anni ripenso con terrore ai problemi e ai pericoli corsi quella mattina: dall’abbandono del posto di lavoro, al rischio di qualche incidente … sia stradale che all’atto del recupero.

La paura più grande, però, senza ombra di dubbio sarebbe stata quella di qualche denuncia, non tanto per me quanto per Aldo che … così tanto, si era esposto per compiacermi.

Grazie a Dio, tutto andò alla perfezione, anche se … ci vollero buone tre ore di intenso lavoro prima di sistemare il tutto.

Mentre salivo alla “Fonte” pensai bene di avvisare Vincenzo Lucantonio, il quale accorse prontamente con suo zio Tonino, con il padre Domenico e con altri fantastici Fontanari.

Il nutrito gruppo portò con se anche pale e picconi; attrezzi, questi ultimi, fondamentali per scavare e realizzare una buona base su cui poi depositare il prezioso cimelio recuperato.

Al di là delle momentanee preoccupazioni, fu uno spettacolo veramente emozionante vedere all’opera i magici Vigili Del Fuoco.

La possente gru, da loro manovrata con grande maestria, recuperò dagli inferi la mitica “Seggetta” innalzandola con delicatezza verso il Cielo per poi depositarla dolcemente alla sua antica dimora.

A lavoro terminato, brindammo felici alla piena riuscita dell’operazione, poi … tutti insieme, ci mettemmo in posa per una foto ricordo attorno allo storico reperto recuperato.

Subito dopo, ringraziammo e applaudimmo di vero cuore i Pompieri che … nel frattempo, si apprestavano a tornare a casa.

Mi appartai solo un attimo per rassicurare il mio amico Aldo e ringraziarlo sentitamente per quanto aveva fatto per noi.

Trascorsi ancora qualche piacevole minuto con i miei generosi paesani e … finalmente sollevato, salii sul mio bolide in attesa per riprendere la strada dell’Aquila onde portare a termine il lavoro iniziato.

Dopo trentatré anni di assenza la “Seggetta” … era di nuovo lì!, nel suo habitat naturale a svettare maestosa e solitaria!; … era in nuovo lì!, pronta a donare di nuovo a viandanti e visitatori il suo conforto e il suo ristoro!

I nostri defunti antenati potevano finalmente tornare a sorridere, a gioire e … ad essere fieri dei loro discendenti.

La storia quel Sabato si era vendicata dello scempio perpetrato ai suoi danni, la “Seggetta” era prepotentemente risorta dalle sue stesse ceneri … più pronta che mai a fare ancora da ponte all’immortale missione tra passato, presente e futuro!

(Pasqualino Gianni D’Ascenzo)

La mitica 112
il giorno del recupero